HomeFisioterapia dopo infortuni e interventi chirurgici: Recupero e riabilitazioneDolore allo sterno: cosa significa e quando consultare un medico

Dolore allo sterno: cosa significa e quando consultare un medico

dolore allo sterno

Scopri le possibili cause del dolore allo sterno, anche quelle rare, e quando è fondamentale consultare un medico per evitare complicazioni.

Dolore allo sterno: cosa significa e quando consultare un medico

Il dolore allo sterno è un sintomo che può suscitare preoccupazione, soprattutto perché spesso viene associato a problemi cardiaci. Tuttavia, le cause possono essere molteplici e non sempre gravi. Comprendere l’origine del dolore può aiutare a riconoscere quando è opportuno consultare un medico.

Cos’è il dolore allo sterno?

Anatomia e funzione dello sterno

Lo sterno è un osso piatto, lungo circa 15-20 cm, situato al centro del torace. Si collega con le prime sette paia di costole attraverso la cartilagine costale e con le clavicole tramite l’articolazione sternoclavicolare. È formato da tre parti principali: manubrio, corpo e processo xifoideo.

Dal punto di vista biomeccanico, lo sterno:

  • Protegge gli organi vitali come cuore e polmoni.

  • Stabilizza la gabbia toracica durante la respirazione.

  • Funge da punto d’inserzione per diversi muscoli, come il pettorale maggiore, il muscolo sternocleidomastoideo e il diaframma.

Sintomi comuni associati al dolore allo sterno

Il dolore allo sterno può presentarsi con caratteristiche differenti, tra cui:

  • Dolore acuto o sordo al centro del petto

  • Sensazione di pressione o peso

  • Dolore che peggiora con la respirazione profonda o i movimenti del busto

  • Dolore irradiato a spalle, schiena o braccia

La natura del dolore dipende dalla causa sottostante e può essere transitoria o persistente.

Il dolore allo sterno è pericoloso?

In alcuni casi, il dolore allo sterno può indicare una condizione medica seria, come un infarto o una patologia cardiovascolare. Tuttavia, spesso si tratta di problemi meno gravi, come infiammazioni, tensioni muscolari o disturbi digestivi.

Consultare un medico è consigliato quando il dolore è acuto, improvviso, o accompagnato da sintomi come difficoltà respiratorie, sudorazione e nausea.

Cause comuni del dolore allo sterno

Costocondrite e infiammazione della cartilagine

La costocondrite è un’infiammazione della cartilagine che unisce le costole allo sterno. Si manifesta con un dolore allo sterno localizzato, acuto e peggiorato dalla palpazione o da certi movimenti.

Secondo studi clinici, la costocondrite è una delle cause più frequenti di dolore toracico non cardiaco (NCBI).

Frattura dello sterno o trauma toracico

Un trauma diretto al torace, ad esempio durante un incidente stradale, può causare una frattura dello sterno. Il dolore è intenso, costante e può essere accompagnato da gonfiore, ematomi o difficoltà respiratorie.

👉 Sospetti una frattura dello sterno dopo un trauma o un impatto? Scopri come riconoscerla e quali sono le opzioni di trattamento disponibili.

Tensione muscolare e contratture intercostali

Movimenti bruschi, sforzi fisici intensi o posture scorrette possono provocare tensioni muscolari nei muscoli intercostali, causando dolore allo sterno che peggiora con il movimento e migliora con il riposo.

Patologie cardiache che simulano dolore allo sterno

Il dolore allo sterno può anche derivare da problemi cardiaci come:

  • Angina pectoris

  • Infarto miocardico

  • Pericardite

In questi casi, il dolore è spesso associato a sudorazione, ansia, dispnea e irradiazione a mandibola o braccio sinistro. Serve una valutazione medica immediata.

Reflusso acido e cause gastrointestinali

Disturbi come il reflusso gastroesofageo, l’ernia iatale o le ulcere esofagee possono causare un dolore allo sterno simile a una sensazione di bruciore retrosternale.

Secondo uno studio pubblicato su JECCM, i sintomi gastrointestinali sono tra le principali cause di confusione diagnostica nei dolori toracici (JECCM).

Infezioni polmonari e problemi respiratori

Malattie respiratorie come bronchite, polmonite o pleurite possono causare dolore allo sterno che peggiora durante la tosse o con la respirazione profonda. Queste condizioni richiedono attenzione, specialmente se accompagnate da febbre o catarro.

Ansia e dolore toracico psicosomatico

L’ansia può generare dolore allo sterno attraverso tensione muscolare e iperventilazione. Questo tipo di dolore è spesso diffuso, accompagnato da palpitazioni, tremori e sensazione di soffocamento.

Un approccio multidisciplinare con esercizi respiratori e supporto psicologico può essere d’aiuto.

Cause rare o trascurate del dolore allo sterno

Sindrome di Tietze

La sindrome di Tietze è una condizione infiammatoria rara che coinvolge la cartilagine costosternale, molto simile alla costocondrite, ma con un segno distintivo: gonfiore visibile e doloroso nella zona colpita.

Questo disturbo colpisce più frequentemente i giovani adulti e può manifestarsi con dolore allo sterno improvviso, intenso e localizzato, spesso peggiorato da tosse, respiri profondi o movimenti del tronco.

Differenze tra sindrome di Tietze e costocondrite

Anche se i sintomi possono sembrare simili, nella sindrome di Tietze il gonfiore infiammatorio è ben visibile, mentre nella costocondrite è assente. Il dolore allo sterno in entrambe le condizioni può durare settimane o mesi, ma spesso migliora con trattamenti antinfiammatori e riposo.

Tumori ossei o metastasi

I tumori dello sterno sono estremamente rari, ma possono provocare dolore allo sterno persistente, non legato al movimento, spesso presente anche a riposo e durante la notte. Più comunemente, si tratta di metastasi ossee provenienti da tumori alla mammella, prostata o polmoni.

Secondo il database NCBI, le metastasi sternali sono una possibile causa di dolore toracico di tipo scheletrico, specialmente nei pazienti oncologici (NCBI).

I sintomi possono includere:

  • Dolore continuo e profondo allo sterno

  • Gonfiore o deformità ossea

  • Sensibilità al tatto

Una diagnosi precoce tramite imaging (radiografie, TAC, risonanza magnetica) è essenziale per identificare la causa e pianificare il trattamento.

Osteomielite dello sterno

L’osteomielite sternale è un’infezione rara ma grave dell’osso sternale, spesso conseguente a un intervento chirurgico toracico, traumi profondi o infezioni sistemiche. Può causare dolore allo sterno accompagnato da febbre, arrossamento cutaneo, secrezioni purulente e segni di infezione sistemica.

È una condizione che richiede un trattamento antibiotico prolungato e, in certi casi, interventi chirurgici per rimuovere il tessuto infetto.

Disfunzioni articolari toraciche

Le disfunzioni delle articolazioni toraciche, in particolare delle articolazioni costo-vertebrali e costo-sternali, possono generare un dolore allo sterno meccanico. Questo dolore è spesso il risultato di movimenti ripetitivi, sovraccarico funzionale o disallineamenti posturali.

Come riconoscerle

Il dolore tende a essere localizzato, peggiora con i movimenti del busto o la respirazione profonda e può migliorare con fisioterapia manuale, tecniche di mobilizzazione e rinforzo muscolare.

In uno studio pubblicato su JECCM, si sottolinea l’importanza di considerare anche le cause biomeccaniche nei pazienti con dolore toracico non cardiaco (JECCM).


Quando consultare un medico per dolore allo sterno

Sintomi d’emergenza che richiedono attenzione immediata

Alcuni segni associati al dolore allo sterno indicano un potenziale pericolo e devono essere valutati urgentemente. Tra questi:

  • Dolore improvviso e lancinante al centro del petto

  • Sensazione di costrizione, bruciore o peso toracico

  • Sudorazione fredda, nausea, vertigini

  • Dolore irradiato a spalla, braccio sinistro o mandibola

  • Respiro corto o senso di soffocamento

Questi sintomi possono essere correlati a infarto miocardico o embolia polmonare e richiedono assistenza medica immediata.

Quando il dolore allo sterno è associato a difficoltà respiratorie

Il dolore allo sterno accompagnato da difficoltà respiratorie può essere segno di:

  • Polmonite o infezioni respiratorie

  • Pleurite (infiammazione della pleura)

  • Pneumotorace (presenza di aria nella cavità pleurica)

  • Ansia severa con iperventilazione

Nel caso in cui il dolore peggiori con la respirazione profonda o sia associato a tosse persistente, febbre o senso di oppressione, è fondamentale un controllo medico.

Quanto tempo dovrebbe durare il dolore allo sterno prima di consultare un professionista?

Non esiste una regola rigida, ma in generale si consiglia di consultare un medico se il dolore allo sterno:

  • Persiste per più di 3-5 giorni senza miglioramenti

  • Si presenta ricorrentemente senza causa apparente

  • Aumenta di intensità o cambia caratteristica (es. da dolore muscolare a dolore pulsante o continuo)

  • È associato a sintomi sistemici come febbre, perdita di peso o debolezza generale

Un’analisi clinica approfondita, eventualmente integrata da esami diagnostici (elettrocardiogramma, ecografia, RX torace), permette di escludere le cause più gravi e impostare un piano terapeutico adeguato.

Come viene diagnosticato il dolore allo sterno

Esame fisico e palpazione

La diagnosi del dolore allo sterno inizia sempre da un’accurata valutazione clinica. Durante l’esame fisico, il medico osserva la postura, la mobilità toracica, il tipo di respirazione e palpa l’area sternale per valutare la presenza di:

  • Gonfiore locale

  • Dolore alla pressione

  • Eventuali deformità o rigidità

Questa fase è utile per distinguere tra dolore allo sterno di origine muscoloscheletrica, articolare o viscerale.

Palpazione mirata

La palpazione delle articolazioni costo-sternali e della muscolatura pettorale può rivelare tensioni, infiammazioni o trigger point miofasciali che contribuiscono al dolore allo sterno.

Esami del sangue e marker infiammatori

Se si sospetta un’infiammazione o un’infezione (come l’osteomielite dello sterno), il medico può richiedere esami del sangue, tra cui:

  • PCR (proteina C reattiva)

  • VES (velocità di eritrosedimentazione)

  • Leucociti totali

  • Emocolture in caso di febbre

Valori alterati possono suggerire una causa infettiva o infiammatoria alla base del dolore allo sterno.

Esami per immagini (radiografia, TAC, risonanza magnetica)

Quando il dolore allo sterno persiste o non ha una causa evidente, si utilizzano esami strumentali per approfondire. Tra questi:

  • Radiografia del torace: utile per identificare fratture, calcificazioni o anomalie ossee.

  • TAC torace: fornisce dettagli sulle strutture ossee e sulle articolazioni costo-sternali.

  • Risonanza magnetica (RM): ideale per valutare tessuti molli, infiammazioni cartilaginee e patologie midollari o metastatiche.

Secondo fonti cliniche (NCBI), l’imaging avanzato è fondamentale per diagnosi differenziali in caso di dolore allo sterno persistente o atipico.

Invio a specialisti (cardiologo, pneumologo, fisioterapista)

Nel caso in cui il dolore allo sterno sia sospettato di origine non muscoloscheletrica, il medico può indirizzare il paziente verso uno specialista:

  • Cardiologo: per escludere angina o pericardite

  • Pneumologo: se si sospettano condizioni respiratorie

  • Fisioterapista: per valutazione posturale, biomeccanica e terapia manuale mirata

Opzioni di trattamento per il dolore allo sterno

Autotrattamento e modifiche dello stile di vita

In molti casi, il dolore allo sterno lieve può migliorare con semplici strategie conservative:

  • Applicazione di calore o ghiaccio

  • Riposo attivo ed evitamento di sforzi eccessivi

  • Tecniche di rilassamento e respirazione profonda

  • Stretching dei muscoli pettorali e intercostali

Esercizi consigliati (H4)

  • Allungamento del petto alla parete

  • Mobilizzazioni toraciche in posizione supina

  • Esercizi di respirazione diaframmatica

Questi approcci sono particolarmente efficaci in caso di dolore allo sterno muscolare o posturale.

Farmaci: FANS, inibitori di pompa protonica, miorilassanti

A seconda della causa, il trattamento farmacologico può includere:

  • FANS (es. ibuprofene, diclofenac) per infiammazioni articolari o muscolari

  • Inibitori di pompa protonica (es. omeprazolo) in caso di reflusso gastrico con dolore allo sterno

  • Miorilassanti nei casi con forte contrattura muscolare toracica

L’utilizzo mirato dei farmaci può ridurre l’intensità del dolore allo sterno e migliorare la qualità di vita del paziente.

Quando sono indicati gli antibiotici

Gli antibiotici sono prescritti solo in presenza di infezioni documentate, come ad esempio:

  • Osteomielite sternale

  • Infezioni post-operatorie (sternotomia)

  • Infezioni batteriche sistemiche che coinvolgono l’area toracica

Secondo un’analisi pubblicata su JECCM, le infezioni ossee sternali rappresentano una condizione complessa ma trattabile con antibiotici mirati (JECCM).

Opzioni invasive: infiltrazioni o chirurgia (in rari casi)

Nei casi in cui il dolore allo sterno non risponde ai trattamenti conservativi, possono essere considerate terapie invasive:

  • Infiltrazioni locali con corticosteroidi nelle articolazioni costo-sternali infiammate

  • Neuroblocchi per dolore neuropatico cronico

  • Intervento chirurgico per tumori, instabilità sternale post-chirurgica o osteomielite refrattaria

Queste opzioni sono riservate a casi selezionati, dopo attenta valutazione specialistica.

Approccio fisioterapico al dolore allo sterno

Tecniche di terapia manuale per la mobilità toracica

La fisioterapia manuale svolge un ruolo essenziale nel trattamento del dolore allo sterno, soprattutto quando la causa è di origine muscoloscheletrica o posturale. Tecniche come la mobilizzazione costo-sternale, il rilascio miofasciale e le manipolazioni articolari possono migliorare l’elasticità della gabbia toracica e ridurre la tensione muscolare.

Un approccio individualizzato permette di agire su disfunzioni articolari toraciche, limitazioni della colonna vertebrale e rigidità sternale, contribuendo ad alleviare il dolore allo sterno in modo naturale e funzionale.

Esercizi respiratori per l’espansione del torace

La respirazione toracica superficiale è spesso presente nei pazienti con dolore allo sterno, sia per protezione inconscia della zona dolente, sia per disfunzioni diaframmatiche. Esercizi come la respirazione diaframmatica, costale laterale e inspirazioni controllate aiutano a:

  • Espandere simmetricamente il torace

  • Migliorare l’ossigenazione

  • Ridurre la tensione muscolare accessoria

Secondo uno studio su JECCM, il controllo della respirazione è un fattore rilevante nei pazienti con dolore toracico persistente (JECCM).

Correzione posturale per ridurre la pressione sternale

Una postura scorretta, in particolare la cifosi toracica e l’anteposizione delle spalle, può aumentare la pressione meccanica sullo sterno. Il fisioterapista valuta e corregge le seguenti disfunzioni:

  • Protrazione scapolare

  • Limitazione della colonna toracica

  • Contratture del muscolo pettorale

Tramite esercizi di rieducazione posturale attiva e rinforzo selettivo si riduce lo stress meccanico sullo sterno, migliorando la funzionalità e diminuendo il dolore allo sterno.

Ritorno graduale al movimento e training funzionale

Il movimento controllato è fondamentale per ripristinare la normale funzione toracica. Il ritorno all’attività fisica viene gestito in modo progressivo con:

  • Esercizi a corpo libero

  • Rieducazione del gesto respiratorio durante lo sforzo

  • Attivazione del core e stabilità scapolare

Questo approccio riduce la probabilità di recidive di dolore allo sterno, soprattutto nei soggetti attivi e negli sportivi.


Il dolore allo sterno può essere prevenuto?

Postura corretta e abitudini ergonomiche

Adottare una postura corretta e gestire gli sforzi in modo ergonomico sono strategie chiave per evitare il dolore allo sterno. Alcuni accorgimenti pratici includono:

  • Allineamento del tronco durante il lavoro sedentario

  • Regolazione dell’altezza dello schermo e della sedia

  • Pause attive per rilassare la muscolatura toracica

Un ambiente di lavoro ergonomico riduce lo sforzo statico e previene tensioni costanti nella zona sternale.

Modelli respiratori e riduzione dello stress

Respirare in modo superficiale e accelerato può contribuire alla tensione muscolare e alla comparsa di dolore allo sterno, specialmente in situazioni di stress cronico o ansia.

Tecniche di rilassamento come:

  • Mindfulness

  • Coerenza cardiaca

  • Respirazione guidata
    possono favorire un ritorno alla respirazione fisiologica, riducendo l’attivazione dei muscoli accessori e il sovraccarico dello sterno.

Pratiche sportive sicure e prevenzione degli infortuni

La prevenzione del dolore allo sterno nei contesti sportivi passa da una buona tecnica e da un riscaldamento adeguato. È consigliabile:

  • Evitare movimenti esplosivi senza preparazione

  • Rafforzare i muscoli intercostali e il core

  • Allenare la mobilità toracica

La corretta progressione nei carichi riduce l’incidenza di sovraccarichi meccanici sullo sterno.

Nutrizione e salute ossea

Un’alimentazione ricca di calcio, vitamina D e proteine di qualità è essenziale per il mantenimento della salute ossea. In presenza di carenze nutrizionali o osteoporosi, lo sterno può diventare più vulnerabile a microtraumi o infiammazioni.

L’integrazione mirata e una dieta antiinfiammatoria aiutano a sostenere la resistenza dello sterno e a prevenire il dolore allo sterno cronico.


Domande frequenti sul dolore allo sterno

Perché mi fa male lo sterno?

Il dolore allo sterno può avere molteplici origini: muscolari, articolari, viscerali o anche psicologiche. Le cause più comuni includono la costocondrite, le contratture muscolari, il reflusso gastrico e l’ansia.

Qual è il modo più veloce per guarire uno sterno dolente?

Il riposo relativo, le terapie manuali e gli antinfiammatori possono accelerare il recupero. Tuttavia, il trattamento più veloce dipende sempre dalla causa del dolore allo sterno.

Come si cura uno stiramento dello sterno?

Il trattamento prevede riposo, ghiaccio nelle prime 48 ore, terapia manuale dolce e successiva riabilitazione con esercizi di mobilità e rinforzo.

È possibile massaggiare lo sterno?

Sì, ma solo in modo delicato e preferibilmente sotto guida professionale. Il massaggio miofasciale della regione pettorale può alleviare il dolore allo sterno di origine muscolare.

L’ansia può causare dolore allo sterno?

Sì. L’ansia cronica può portare a iperventilazione, tensione muscolare e somatizzazione, che si manifestano con dolore allo sterno non strutturale ma funzionale.

Il dolore allo sterno è sempre legato al cuore?

No. Anche se il dolore allo sterno può far pensare al cuore, molte volte l’origine è benigna, come la costocondrite o un’irritazione muscolare. È fondamentale però escludere cause cardiache nei casi sospetti.

Come dormire con dolore allo sterno?

È consigliabile dormire in posizione supina o sul fianco con un cuscino di supporto, evitando di comprimere la zona sternale.

Il dolore allo sterno è comune in gravidanza?

Sì. I cambiamenti posturali, ormonali e la pressione dell’utero in crescita possono contribuire al dolore allo sterno nelle ultime fasi della gravidanza. In questi casi, tecniche posturali ed esercizi dolci possono offrire sollievo.

⚠️ Tutte le informazioni e raccomandazioni relative alla salute si basano sull’esperienza professionale di una fisioterapista e chinesiologa laureata, con diversi anni di pratica clinica sia a livello internazionale che locale. Questi consigli hanno lo scopo di sostenere il benessere generale e la riabilitazione, ma non sostituiscono il parere medico.
Ogni persona è unica e le risposte ai trattamenti o agli esercizi possono variare. Si raccomanda quindi vivamente di consultare un medico o un professionista sanitario prima di iniziare una nuova terapia, un programma di esercizi o apportare modifiche alla propria routine di salute.
Queste linee guida sono fornite esclusivamente a scopo educativo e informativo.

RELATED ARTICLES

Related Articles