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Esercizi migliori per la diastasi addominale nel post parto

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Che cos’è la diastasi dei retti addominali?

La diastasi dei retti addominali è una condizione caratterizzata dalla separazione anomala dei muscoli retti dell’addome, i cosiddetti “muscoli del six-pack”. Questo avviene lungo la linea alba, una sottile striscia di tessuto connettivo situata al centro dell’addome. La diastasi si verifica più frequentemente nel post parto, a causa dell’estensione eccessiva della parete addominale durante la gravidanza.

Durante i nove mesi di gestazione, l’utero in crescita esercita una pressione costante sui muscoli addominali, che si allungano per far spazio al feto. Questo stiramento può provocare un assottigliamento e un indebolimento della linea alba, causando una separazione tra i due ventri muscolari dei retti addominali. In molte donne, questa separazione si riduce spontaneamente dopo il parto, ma in altri casi persiste e può diventare clinicamente significativa.

La diastasi non è soltanto una questione estetica: può influire sulla stabilità del tronco, sulla postura, sul funzionamento del pavimento pelvico e persino sulla digestione. Alcune conseguenze associate includono:

  • Dolore lombare cronico
  • Difficoltà nel controllo dell’addome
  • Sensazione di debolezza centrale
  • Prolasso o incontinenza urinaria
  • Alterazioni posturali evidenti
  • Difficoltà nei movimenti funzionali quotidiani

Un segno tipico della diastasi è la presenza di un rigonfiamento centrale dell’addome (detto anche “doming”) quando si eseguono movimenti come alzarsi dal letto o sollevare oggetti. È possibile diagnosticare la diastasi tramite valutazione manuale da parte di un fisioterapista, oppure mediante ecografia.

In generale, si considera clinicamente significativa una separazione superiore ai 2,5 centimetri. È fondamentale evitare esercizi non adatti come crunch, sit-up o plank tradizionali, che possono peggiorare la condizione. Al contrario, occorre seguire un programma mirato di esercizi correttivi, orientato al rafforzamento dei muscoli profondi dell’addome e alla riprogrammazione neuromuscolare.

La buona notizia è che, con una guida appropriata, la diastasi può migliorare notevolmente o risolversi completamente, permettendo alla neomamma di recuperare forza, equilibrio e fiducia nel proprio corpo.


Chi è a rischio e perché?

La diastasi dei retti addominali colpisce prevalentemente le donne nel periodo post parto, ma può interessare anche altre categorie di persone. I fattori di rischio sono diversi e spesso cumulativi.

Principali fattori di rischio:

  • Gravidanze multiple o con neonati macrosomici (oltre i 4 kg)
  • Età superiore ai 35 anni al momento del parto
  • Storia di diastasi in gravidanze precedenti
  • Poca attività fisica pre-gravidanza o mancanza di tono muscolare del core
  • Eccessivo aumento di peso durante la gravidanza
  • Precedenti interventi chirurgici addominali, come taglio cesareo
  • Pavimento pelvico debole o non correttamente rieducato
  • Ripresa precoce dell’attività sportiva intensa, senza adeguata rieducazione

Inoltre, uomini e donne non in gravidanza possono sviluppare una diastasi a causa di obesità addominale, sforzi ripetuti, sollevamento di carichi pesanti o tosse cronica che aumenta la pressione intra-addominale.

Spesso le donne non sono informate sulla diastasi, e ignorano segnali come l’instabilità addominale o la difficoltà nei movimenti. Senza un’adeguata diagnosi e un programma di recupero, la condizione può cronicizzarsi, portando a problemi funzionali duraturi e peggioramento della qualità della vita.

Per questo motivo è essenziale:

  • Effettuare una valutazione postnatale personalizzata
  • Intraprendere una rieducazione addominale progressiva
  • Evitare il “fai da te” con esercizi inadatti o troppo intensi

Riconoscere chi è a rischio aiuta a prevenire complicazioni, intervenendo con una gestione corretta e tempestiva.


Anatomia funzionale del core

Per comprendere la diastasi è importante conoscere la struttura e la funzione del core, cioè il sistema muscolare centrale che stabilizza il tronco e coordina i movimenti tra parte superiore e inferiore del corpo.

Il core è composto da diversi muscoli, suddivisi in strati profondi e superficiali, ognuno con un ruolo specifico.

Componenti principali del core:

  • Muscoli retti dell’addome: situati sulla parte frontale, responsabili della flessione del busto. Sono quelli più visibili e colpiti direttamente dalla diastasi.
  • Muscolo trasverso dell’addome: il più profondo, agisce come una fascia naturale che comprime e stabilizza il tronco. È il principale muscolo da riattivare nella rieducazione post parto.
  • Obliqui interni ed esterni: responsabili della torsione e inclinazione laterale del busto, contribuiscono alla stabilità dinamica.
  • Pavimento pelvico: sostiene gli organi interni e lavora in sinergia con il diaframma e il trasverso addominale per gestire la pressione addominale.
  • Diaframma: muscolo respiratorio che coordina il movimento e la stabilità attraverso la respirazione.
  • Multifido e muscoli paravertebrali profondi: stabilizzano la colonna vertebrale e supportano la postura.

Impatto della diastasi sull’anatomia

Con la separazione dei muscoli retti:

  • Il controllo del tronco diminuisce
  • Si altera la pressione interna dell’addome
  • Si verificano compensazioni dannose a carico di schiena, anche e diaframma
  • Il pavimento pelvico può risultare sovraccarico

La rieducazione efficace deve quindi coinvolgere l’intero sistema, non solo mirare alla chiusura della separazione visibile.

Attraverso esercizi mirati:

  • Si migliora la funzione sinergica tra diaframma, trasverso e pavimento pelvico
  • Si ripristina una postura corretta e stabile
  • Si prevengono ricadute o ernie addominali

Solo una comprensione chiara dell’anatomia permette di progettare un percorso riabilitativo sicuro e personalizzato.


Sintomi comuni da riconoscere

La diastasi dei retti può manifestarsi con segni visibili, funzionali o posturali. Alcuni sintomi possono sembrare banali, ma nel loro insieme indicano una disfunzione del sistema centrale.

Sintomi più frequenti:

  • Gonfiore o rigonfiamento centrale (“coning”) visibile quando ci si solleva da supine
  • Sensazione di mollezza o vuoto nella linea mediana dell’addome
  • Difficoltà a controllare l’addome durante i movimenti quotidiani
  • Dolore lombare ricorrente, soprattutto durante lo sforzo
  • Instabilità del tronco nei cambi di posizione o nel sollevare pesi
  • Incontinenza urinaria lieve, soprattutto sotto sforzo o durante starnuti/tosse
  • Affaticamento precoce, anche in attività leggere
  • Alterazione della postura (iperlordosi lombare, anteroversione pelvica)
  • Sensazione di pressione o discesa degli organi pelvici

In presenza di uno o più di questi sintomi, è consigliabile una valutazione fisioterapica specialistica. Il trattamento precoce aiuta a evitare complicazioni come prolassi, ernie, dolore cronico o difficoltà nella ripresa dell’attività fisica.

Nota: Le seguenti raccomandazioni terapeutiche sono fornite da una fisioterapista e chinesiologa certificata e sono intese esclusivamente come supporto informativo nella gestione della condizione descritta. Ogni caso è unico: si consiglia di consultare un medico o fisioterapista qualificato per una diagnosi accurata e la definizione di un piano di trattamento personalizzato.

Approcci fisioterapici efficaci per la diastasi dei retti

La diastasi addominale post parto richiede un programma riabilitativo mirato, progressivo e controllato, con l’obiettivo di ripristinare la funzionalità del core, migliorare la stabilità del tronco e ridurre la pressione sulla linea alba. I seguenti approcci fisioterapici sono considerati fondamentali.

Attivazione del muscolo trasverso dell’addome

Il muscolo trasverso è la struttura più profonda dell’addome e agisce come una vera e propria fascia naturale che stabilizza la colonna e protegge gli organi interni.

  • Si lavora sulla respirazione diaframmatica controllata
  • L’attivazione avviene in espirazione, senza contrazione eccessiva
  • È essenziale evitare l’abbassamento della linea mediana (doming)

Coordinazione con il pavimento pelvico

Il pavimento pelvico lavora in sinergia con il core. È fondamentale ripristinare la connessione tra diaframma, trasverso e pavimento pelvico.

  • Contrazioni perineali associate al respiro
  • Progressione da esercizi statici a dinamici
  • Kegel guidati, integrati in movimenti funzionali

Educazione posturale

Una postura corretta protegge la parete addominale e previene ricadute.

  • Allenamento alla postura neutra in stazione eretta e seduta
  • Correzione di iperlordosi lombare
  • Attivazione del core durante i movimenti quotidiani

Integrazione nel movimento funzionale

La fisioterapia insegna a trasferire l’attivazione addominale in contesti reali:

  • Alzarsi dal letto con tecnica in blocco
  • Sollevare il bambino espirando e attivando il core
  • Evitare compensazioni lombari nei movimenti di carico

Monitoraggio e strumenti di supporto

  • Valutazione manuale o con ecografia funzionale
  • Uso selettivo di fasce contenitive addominali
  • Educazione all’ascolto del corpo e dei segnali di allerta

L’approccio globale mira alla recupero del controllo neuromuscolare, con esercizi progressivi e adattati alla fisiologia individuale.


Esercizi efficaci per la diastasi addominale

Gli esercizi devono essere precisi, controllati e adattati al livello della persona, evitando aumenti eccessivi della pressione intra-addominale. Di seguito i 5 esercizi più raccomandati.

1. Respirazione diaframmatica con attivazione del core

Obiettivo: reclutare il trasverso in modo sicuro.

Esecuzione:

  • Sdraiata supina, ginocchia piegate
  • Una mano sul torace, una sul basso addome
  • Inspira dal naso espandendo l’addome, espira dalla bocca attivando dolcemente la zona sotto l’ombelico

Ripetizioni: 10 cicli respiratori, 2–3 volte al giorno
Attenzione: evitare il sollevamento del torace o la contrazione forzata

2. Bascula del bacino

Obiettivo: migliorare il controllo del bacino e della zona lombare.

Esecuzione:

  • Sdraiata con le ginocchia piegate
  • Espira mentre ruoti il bacino all’indietro, appiattendo la schiena contro il pavimento
  • Mantieni per 5 secondi, poi rilascia

Ripetizioni: 10–15, 2 serie
Attenzione: movimento lento e fluido, senza sforzi

3. Scivolamento del tallone (Heel Slide)

Obiettivo: lavorare sulla stabilità pelvica con movimento degli arti inferiori.

Esecuzione:

  • Supina, piedi appoggiati
  • Espira e fai scivolare lentamente un tallone in avanti, mantenendo stabile il bacino
  • Ritorna e ripeti con l’altra gamba

Ripetizioni: 8–10 per gamba
Attenzione: evitare l’arco lombare e mantenere l’addome piatto

4. Dead Bug modificato

Obiettivo: rinforzare il core attraverso movimenti alternati controllati.

Esecuzione:

  • Supina, braccia verso l’alto, gambe a 90°
  • Abbassa un braccio e la gamba opposta durante l’espirazione
  • Torna e cambia lato

Ripetizioni: 6–8 per lato
Attenzione: mantenere il contatto lombare con il pavimento

5. Pressione isometrica al muro

Obiettivo: esercitare il core in posizione funzionale.

Esecuzione:

  • In piedi di fronte a un muro, mani appoggiate all’altezza delle spalle
  • Espira, attiva l’addome e spingi contro il muro mantenendo 10 secondi

Ripetizioni: 6–10
Attenzione: evitare spalle rigide o trattenimento del respiro

Questi esercizi sono sicuri se eseguiti con tecnica corretta. Si raccomanda di progredire gradualmente e di farsi seguire da un professionista esperto.


Come sostenere il recupero a casa

Il percorso di recupero prosegue anche nell’ambiente domestico, con alcune buone abitudini che fanno la differenza nel medio-lungo termine.

Cura della postura quotidiana

  • Mantieni una colonna neutra in piedi e seduta
  • Evita l’inclinazione pelvica anteriore o l’iperlordosi
  • Usa supporti per schiena e collo se stai allattando

Muoversi con consapevolezza

  • Alzati dal letto girandoti su un fianco prima
  • Attiva l’addome e espira prima di sollevare il bambino
  • Evita sforzi in apnea

Evita esercizi dannosi

  • Niente crunch, plank classici, salti o flessioni profonde
  • No a esercizi con carico addominale diretto nelle prime fasi
  • Evita allenamenti intensi non supervisionati

Alimentazione e idratazione

  • Assumi proteine, vitamina C e collagene naturale
  • Mantieni una buona idratazione
  • Evita alimenti che favoriscono gonfiore o stitichezza

Costruisci una routine breve e sostenibile

  • Dedicare anche solo 10 minuti al giorno è efficace
  • Mantieni costanza e ascolta i segnali del tuo corpo
  • Associa esercizi a momenti di respiro e benessere

5 domande frequenti sulla diastasi addominale

1. Come posso sapere se ho la diastasi?
Puoi notare un rigonfiamento centrale dell’addome durante un movimento. Un fisioterapista può valutarla con test manuale o ecografia.

2. Quando posso iniziare gli esercizi post parto?
Puoi iniziare con la respirazione e attivazioni leggere già nelle prime settimane, ma il lavoro più intenso va fatto dopo le 6 settimane, con parere medico.

3. La diastasi si chiude da sola?
In alcuni casi sì, ma un programma mirato accelera il recupero e previene compensazioni dannose.

4. Posso fare addominali normali per recuperare?
No. I crunch tradizionali aumentano la pressione sull’addome e possono peggiorare la diastasi.

5. Anche gli uomini possono avere la diastasi?
Sì, soprattutto se hanno obesità addominale o fanno sforzi ripetuti senza protezione del core.

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